Nel film “Basilicata coast to coast” si vedono quattro amici, accomunati dalla passione per la musica, attraversare la regione a piedi, portando con sé solo i propri strumenti musicali. Ispirati dal celebre film di Rocco Papaleo e dalla curiosità di visitare Matera, abbiamo deciso di rivisitare il più classico degli itinerari lucani con la nostra tenda da tetto, quello percorso dai protagonisti, partendo da Maratea, sulla costa tirrenica, fino ad arrivare a Metaponto, sulla costa jonica, visitando l’entroterra lucano e giungendo infine nella splendida città dei sassi. Un itinerario in cui s’incontrano mare e montagna, cultura popolare, paesi fantasma e città alla moda.
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La Basilicata
La Basilicata è una regione che lascia a bocca aperta, sconosciuta alla maggioranza delle persone. Comunemente detta anche Lucania è una regione del sud Italia affacciata sul mar Tirreno e sul mar Jonio, con solo due capoluoghi, Potenza e Matera. Possiede antichissime origini, sospesa fra due mari e con montagne di grande bellezza, arricchita da un incredibile patrimonio artistico, per non parlare del suo panorama che spazia dalle Dolomiti Lucane al Parco Nazionale del Pollino. Si tratta di una meta ancora poco frequentata dal turismo tradizionale, accogliente e ricca di attrattive.
Perfetta per un itinerario da mare a mare: proprio una perfetta Basilicata coast to coast
Il nostro tour in dettaglio: partendo da Verona abbiamo deciso di fare delle tappe intermedie, sia scendendo che risalendo per rendere il viaggio più leggero. Inoltre, a causa del maltempo, ci siamo visti dover “riorganizzare” più volte tappe e soste. La fortuna di viaggiare con una tenda da tetto è anche questa, grazie alla libertà di potersi re-inventare il percorso.
- 13 giorni
- 2630km
- 7 tappe
Caserta: 1^ tappa
Scendendo da Verona, Caserta è stata la nostra prima tappa. Fin da subito ci siamo dovuti riorganizzare, in quanto inizialmente avevamo programmato di fermarci a Cassino, che avremo trovato lungo il nostro percorso, nelle vicinanze dell’autostrada, ma quella sera le previsioni meteo erano estremamente avverse. Abbiamo sostato presso l’Area Sosta Camper Feudo San Martino, a due passi dalla Reggia di Caserta.
Giunti a destinazione nel tardo pomeriggio abbiamo colto l’occasione per effettuare la visita dei giardini della Reggia di Caserta.
Non c’era tempo a sufficienza per la visita degli appartamenti reali. Eccezionale patrimonio monumentale, storico, paesaggistico e naturalistico, incluso tra i siti patrimonio dell’UNESCO, la visita al parco prevede un percorso a piedi di una decina di km (costo del biglietto 10€) dove è possibile seguire la via dell’acqua, ossia una successione di fontane che culmina nella cascata al vertice. Terminata la visita siamo rientrati a piedi all’area sosta, comoda ed essenziale nei servizi.
Maratea: 2^ tappa
Entriamo ufficialmente in Basilicata con la seconda tappa a Maratea (Pz), lungo la costa lucana che si affaccia sul Tirreno. Conosciuta anche come la Perla del Tirreno, Maratea è incastonata all’interno del Golfo di Policastro, con a nord la Campania e a sud la Calabria, in un litorale lungo 32km. Ci siamo fermati al Villaggio Camping Maratea, in località Castrocucco, unico campeggio presente su tutto il litorale. Purtroppo, nei giorni in cui siamo stati lì il tempo non è stato dei migliori; ogni pomeriggio pioggia e temporali ci hanno fatto saltare la visita di alcune delle più belle spiagge. Nonostante ciò, siamo riusciti a fare il bagno nel mare cristallino delle spiagge di La secca, A’ Gnola e Macarro, vere e proprie piscine naturali dalle sfumature turchesi. Tutte queste spiagge dispongono di stabilimenti attrezzati e spiaggia libera; per quanto riguarda la spiaggia di Macarro è consigliabile arrivare il mattino presto perché la spiaggia libera non è molto ampia e si riempie facilmente. Non è mancata poi la visita al borgo di Maratea, una stupenda terrazza naturale sul mare, immersa nel verde, e la salita al Cristo Redentore, che con la sua sagoma bianca, abbraccia cielo, mare e terra.
La salita al Cristo Redentore la si fa in auto, dove si giunge in un grande parcheggio a pagamento (5€ la prima ora, 3€ le ore successive). Da lì poi si può scegliere se proseguire l’ultimo tratto a piedi (come abbiamo fatto noi) oppure munirsi di biglietto (costo 1€) acquistabile sul posto e salire col bus navetta.
San Severino Lucano
Durante la nostra permanenza a Maratea, in un giorno in cui era previsto tempo incerto, ci siamo addentrati nell’entroterra, verso San Severino Lucano (Pz), nel Parco Nazionale del Pollino. Il Parco si estende tra la Calabria e la Basilicata ed è rivestito di foreste di querce, aceri, faggi, praterie d’alta quota e altopiani carsici. Il simbolo del parco è il pino loricato, una specie arborea molto rara che in Italia si trova solo lì, di grandissime dimensioni. A 4km dal borgo di San Severino Lucano si trova la Giostra Panoramica Rb Ride, una coloratissima giostra realizzata dall’artista Carsten Holler, che vanta il primato di essere la più lenta del mondo dato che impiega dieci minuti a compiere un giro completo.
Quando siamo arrivati c’eravamo soltanto noi. Il ragazzo della giostra ci ha fatti salire: da lassù è possibile contemplare il paesaggio da un punto di vista assolutamente insolito. Siamo stati a pranzo, su consiglio dello stesso ragazzo, presso l’agriturismo Crescente, a Mezzana Cianci (Pz), ad una decina di km dal belvedere. Un agriturismo che mi sento di consigliare: tutto quello che abbiamo consumato è prodotto da loro, gli animali allevati sono ben visibili, come l’orto; pertanto, la cucina è tutta a km0. Il rapporto qualità prezzo eccellente come la qualità del cibo.
Pisticci: 3^tappa
Nel percorso che ci ha portati da Maratea a Pisticci, nell’itinerario della nostra Basilicata coast to coast abbiamo visitato alcuni borghi caratteristici dell’entroterra lucano, uno più bello dell’altro, nella Terra dei Calanchi: si tratta di una zona dove la natura ha creato degli scenari fantastici che ricordano la Cappadocia o i paesaggi dei film western, fatta di profondi canyon e aride dune bianche.
Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” scriveva: “…da ogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano liberate nell’aria…”.
Ci siamo fermati a visitare Aliano, il luogo di confino nel periodo fascista dove Carlo Levi abitò alla metà degli anni Trenta, al quale è dedicato un parco letterario. Il borgo si trova arroccato su una collina argillosa e lo si raggiunge attraverso un ponte che scavalca un profondo canyon; sulla piccola piazza centrale si affaccia la “Casa con gli occhi” così chiamata perché assume le sembianze di un volto.
Successivamente ci siamo recati a Craco, il borgo fantasma, abbandonato dal 1969, a causa di una frana, è stato il set di numerosi film. L’antico abitato, per questioni di sicurezza, è accessibile solo con visite guidate su prenotazione; noi lo abbiamo raggiunto ai suoi piedi e abbiamo ammirato il nucleo di case che si attorcigliano intorno alla torre normanna.
Infine, ci siamo recati a Pisticci, la città bianca della Basilicata jonica, dove abbiamo sostato presso l’Agriturismo Il Calanco, che dispone di area sosta camper attrezzata. Pisticci si trova a metà strada tra la terra dei calanchi e le spiagge del Mar Jonio; la sua principale caratteristica è rappresentata dalle tipiche casette bianche, ciascuna col tetto rosso, affiancate l’una all’atra. L’Amaro Lucano conosciuto in tutto il mondo è nato proprio nel comune di Pisticci. Mi sento di consigliare l’Agriturismo dove abbiamo sostato sia per i servizi di cui dispone (c/s, bagni, lavatrice) ma anche per la deliziosa e abbondante cena. L’area sosta si trova vicino alla “Casa degli animali” in quanto agriturismo; ad accoglierci sono venuti i cagnoloni che vi abitano (tutti adottati dai gestori) e la mattina seguente la sveglia è suonata col raglio dell’asinello. Amando gli animali abbiamo gradito particolarmente questo luogo. A poca distanza dall’agriturismo si trova il Teatro dei Calanchi, che può essere raggiunto oltre che con il proprio mezzo, anche in bicicletta. Attenzione che la strada non è asfaltata e presenta molte buche. Si tratta di un connubio tra natura incontaminata e arte: poltrone di paglia, palcoscenico naturale rappresentato dai calanchi, un luogo estremamente suggestivo per lo spettacolo teatrale.
Metaponto: 4^tappa
Partiti da Pisticci ci siamo diretti alla volta di Metaponto, costa jonica, nel Golfo di Taranto. Qui abbiamo sostato al Camping Julia, un campeggio nella pineta a ridosso della Riserva Naturale: semplice ma con tutti i servizi necessari. Il lido è meta frequente di vacanzieri e turisti, ma mai affollato. Qui ha sede l’area archeologica dell’antica Metapontum e le Tavole Palatine.
Entrambi i siti hanno ingresso libero e gratuito: nel Parco archeologico è possibile vedere il teatro (recentemente restaurato) e i resti dei templi. Le Tavole Palatine, costruite in onore della dea Hera, sono costituite da ben 15 colonne doriche e rappresentano un luogo sublime in cui si respira il profumo della storia. Durante la nostra permanenza nella costa jonica siamo stati a Policoro, nella Riserva Naturale del Bosco Pantano, dove è presente l’Oasi WWF, un centro di recupero animali selvatici. Qui organizzano visite guidate di circa un’ora e mezza dove il personale racconta il lavoro svolto nel centro e mostra il Progetto di tutela delle tartarughe marine.
Le spiagge a ridosso della riserva naturale sono dorate e le acque del mare cristalline. Ci siamo poi recati a visitare Tursi, un borgo costituito da un groviglio di casupole circondato da profondi precipizi che Albino Pierro, poeta locale, chiamava “jaramme”. Una volta parcheggiato ai piedi del borgo dove si trova la zona moderna del paese, è iniziata la nostra risalita: un anziano del posto si è offerto per farci da guida, accompagnandoci lungo le vie. Sulla sommità si trova “La Rabatana”, il quartiere arabo di Tursi, a mio avviso il più bello e caratteristico di tutta la Basilicata.
L’abitato sembra un labirinto, fatto di case che sembrano sgretolarsi, stretti vicoli e ripide scalinate. Infine, siamo stati a visitare Montalbano Jonico, anch’esso borgo disteso sui solchi dei calanchi, da dove s’intravedono in lontananza le acque dello Jonio che lambiscono questa terra.
Matera: 5^tappa
Dalla costa jonica ci siamo spostati nuovamente nell’entroterra lucano, arrivando a Matera, la città dei Sassi, dove abbiamo sostato presso l’Area Sosta Camper Kartodromo.( su Google maps risulta come chiuso temporaneamente, ma essendoci stati è chiaramente una dimenticanza di aggiornamento, consigliamo di chiamare per assicurarsi che sia effettivamente aperto nel periodo in cui andrete).
Si tratta di un’area sosta attrezzata e nel prezzo è compresa la navetta messa a disposizione dai titolari, che accompagnano a/r i turisti in centro. Sostando da loro sarà possibile effettuare le visite guidate di Matera, di giorno del centro storico e dei Sassi, all’orario del tramonto invece del belvedere e delle chiese rupestri. Francesco, la guida a cui si appoggiano, vi incanterà.
Noi siamo arrivati al Kartodromo nel pomeriggio e abbiamo scelto di fare subito la visita “serale” che porta al belvedere e alle numerose chiese rupestri presenti nella murgia materana. Una meraviglia vedere Matera al tramonto con l’accensione delle luci: sembrava un vero e proprio presepe.
Il mattino seguente invece, abbiamo effettuato la visita guidata del centro storico e dei Sassi, siamo entrati in una casa-grotta e nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. Matera, capitale europea della cultura nel 2019, è tra le poche città al mondo ad essere stata abitata con continuità fin dalla preistoria. Dal 1993 il vasto quartiere dei Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri, sono divenuti Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Petacciato: 6^tappa
Risalendo la Basilicata ci siamo fermati vicino Termoli, a Marina di Petacciato (Cb), presso l’Area Sosta Camper “Villaggio La Torre” un luogo che una volta scoperto, rimarrà sempre nell’elenco dei posti in cui fermarsi. Area sosta direttamente sul mare, gestita dallo stesso personale dello stabilimento balneare.
Le docce sono esterne con l’obbligo di indossare il costume, al costo di 0,50€. I bagni sono quelli dello stabilimento, possibilità di usufruire del ristorante oppure cibo d’asporto. Oltre alla spiaggia attrezzata è presente una lunghissima spiaggia libera dove possono accedere anche i cani. Noi abbiamo percorso circa 3km di lungomare e siamo arrivati a Petacciato. Il panorama fronte mare merita assolutamente una sosta in questo luogo.
Campo Imperatore: 7^tappa
Settima e ultima tappa del nostro tour, Campo Imperatore, conosciuto anche come piccolo Tibet, all’interno degli Appennini abruzzesi, in libera.
Siamo arrivati all’Osservatorio Astronomico, nella località di Fonte Cerreto Assergi, nel pomeriggio, tirava un forte vento e l’orizzonte era grigio. La nostra idea era inizialmente quella di fermarci lì la notte e il giorno seguente salire al Rifugio Duca degli Abbruzzi. Il vento era talmente forte che ci ha obbligati a scendere di circa 500m per riuscire a trovare uno spot dove fermarci per la cena. Purtroppo, il maltempo che ci ha accompagnato per tutta la vacanza, è arrivato anche lì: le raffiche ci hanno costretti a chiudere la maggiolina in piena notte e a spostarci. Siamo scesi giù a valle e ci siamo fermati a Casciano. Lì non è andata poi meglio. Non solo vento forte, ma anche temporali e pioggia intensi. Pertanto, tra un temporale e l’altro abbiamo chiuso tutto e siamo partiti per far ritorno verso casa.
Ci siamo gustati il panorama del vasto altopiano di Campo Imperatore solo il pomeriggio precedente e ci siamo ripromessi che saremmo ritornati in futuro.
L’ultimo tratto di strada per raggiungere l’osservatorio è a pagamento: ci sono dei ragazzi che fermano le auto e fanno pagare quello che poi è il parcheggio (5€) in orario diurno. Su all’Osservatorio è presente un Ostello funzionante, un impianto di risalita, numerosi stand che vendono arrosticini e piatti tipici. L’Osservatorio Astronomico è meta di migliaia di visitatori in quanto il panorama è mozzafiato da qualsiasi punto si guardi. Qui di sera le temperature scendono molto, meglio avere con sé una coperta.
Curiosità
La Basilicata è l’unica regione italiana i cui abitanti non si definiscono con un nome derivante da quello della regione: essi infatti si chiamano “lucani”. Il piatto più famoso di tutta la regione sono i peperoni Cruschi di Senise, i peperoni dolci tipici della zona, essicati e poi fritti. Oggetto tipico dell’artigianato di Matera è il Cucù, dall’origine preistorica. Esso raffigura un gallo, simbolo di forza e virilità che ha assunto col tempo un significato importante nel corteggiamento tra uomo e donna. Difatti l’uomo nel conquistare la donna amata poteva manifestare il proprio amore regalando un cucù.
Annalisa Spinosa
Sono stata in Basilicata a settembre, invitata da Italia.it per un educational. L’itinerario però è stato completamente diverso dal vostro, ma comprendeva una tappa di due giorni a Matera. Questa regione mi è rimasta nel cuore e già mentra andavo via pensavo a quando tornare e a cos’altro poter vedere. bene, il tuo articolo mi ha dato ottimi spunti per una nuova avventura in Basilicata.
Monica Liverani
Regione piccola, ma decisamente interessante, io ci sono tornata ad Aprile di quest’anno 😉
Libera
Disporre di un mezzo proprio credo il modo migliore per visitare la Basilicata che purtroppo con i treni non è ben collegata. Pensa che io l’ho scoperta l’anno scorso, quando ho raggiunto il Pollino: una vera meraviglia!
Monica Liverani
Infatti la Basilicata è proprio una regione da visitare in autonomia
La Kry
E’ la prima volta che leggo il tuo blog e questo itinerario è davvero, davvero tanto nelle mie corde!
Alcuni posti li avevo già segnati sulla mia mappa dei “vorrei tanto andarci” mentre altri posti sono stati una piacevole novità (che ho subito segnato).
Oltre a tutto questo anche il tuo modo di scrivere mi piace e il fatto che siate stati in viaggio con la maggiolina tra vento forte e pioggia da al tutto un’aura di rocambolesco che ho adorato!
Monica Liverani
Viaggiare on the road dormendo sul tetto è sempre un po’ rocambolesco! E alla fine la Basilicata si adatta perfettamente a questo modo “rocambolesco” ahahahah
Martina Currà
Meraviglia, meraviglia, meraviglia…..è da quando ho visto Basilicata coast to coast che anch’io vorrei replicare l’itinerario del film! Complimenti per il bel viaggio, peccato solo per il brutto tempo!
Sara Slovely.eu
Fare il giro della Basilicata coast to coast è uno dei miei desideri da un po’, specie dopo aver visto l’omonimo film. E leggendo il tuo articolo e guardando le tue foto mi verrebbe voglia di partire subito. Anche perché delle mete da te descritte finora ho visto solo Matera. Sarebbe tempo di rimediare!