Ti suggerisco un itinerario di 2 giorni nelle marche, in questo pezzo di provincia di Ascoli Piceno inseguendo olio e vino marchigiano, ma non solo: un perfetto weekend di gusto, scoperta e anche cultura.
Tempo di lettura: ⏱️circa 5 minuti
Se vuoi un assaggio del mio itinerario ti consiglio di guardar questo reel in cui è specificato in modo sintetico ma dettagliato tutto l’itinerario con tutti gli spostamenti
1° Giorno
Il mio weekend è iniziato dal venerdì pomeriggio dove, a sorpresa direi, ho cominciato l’esplorazione del territorio non dall’olio e dalle olive, ma da una distilleria.
Una distilleria un po’ speciale perché i suoi distillati, tra cui anche il tipico marchigiano Mistrà, vengono prodotti dalla Agridistilleria Ngricca, con le botaniche coltivate direttamente in loco, il miele viene autoprodotto e alcune materie prime vengono reperite sul territorio locale o fornite direttamente dai presidi SlowFood. Due esempi: l’anice verde di Castignano e la Mela Rosa dei Sibillini: in questo modo viene garantita la qualità e l’autenticità del prodotto.
Il nome dell’Agridistilleria è molto particolare e particolare anche l’origine, la cosa migliore è farsi raccontare direttamente da Luca de Cesaris, ideatore della distilleria e chef piceno molto conosciuto, cosa si cela dietro al nome della sua “bottega” magari partecipando ad una degustazione nella sua particolare e curatissima sala dove riceve gli ospisti
Per prenotare una degustazione prendi contatti e fissa un appuntamento: Ngricca Agridistilleria
Vigneti Vallorani è stata la mia seconda tappa: anche qui il territorio si conosce attraverso una produzione tipica che è quella del vino. Una particolare attenzione alla cura del terreno e del territorio per la produzione del vino e la cura dei vigneti che passano attraverso la sostenibilità, il rispetto dei cicli naturali, la fertilizzazione del terreno tramite scarti naturali. Insomma cura e attenzione.
Ma c’è un altro elemento che caratterizza la produzione vinicola dei Vigneti Vallorani, dove comunque si produce anche olio: le etichette e la sala degustazione. La sala sembra una galleria con opere d’arte di artisti locali e le etichette sono disegnate anch’esse da artisti locali e rendono le bottiglie dei piccoli gioielli.
Ti consiglio di prenotare la tua degustazione per bere ottimi vini di territorio come il Passerina e Piceno Superiore DOP mentre ascolti l’appassionante storia della cantina, dei suoi fondatori e i loro progetti futuri.
I contatti per prenotare la degustazione li trovi qui.
Per la cena siamo stati accolti dalla Locanda centimetro zero, Locanda del terzo settore dove siamo stati accolti da un’allegra brigata, un ambiente delizioso e colorato e piatti tipici con divagazioni gourmet, quindi qui è possibile mangiare bene mentre si fa del bene. Ricordati di prenotare almeno una cena qui.
Per il pernottamento ti dirò in seguito, ma entrambe le notti le abbiamo passate nella stessa struttura.
2° Giorno
All’azienda agricola La Zucchera abbiamo potuto toccare dal vivo le olive e anche come si crea il prezioso olio. Francesco e tutta la sua famiglia gestiscono una fattoria di cui fanno parte coltivazioni, oliveti, ma anche animali. Si occupano in tutto e per tutto della produzione dell’olio dalla raccolta delle olive fino al prodotto finale. La cosa migliore che puoi fare in questa azienda è programmare una degustazione, magari nella bella stagione nella loro bella terrazza. Le caratteristiche di questa azienda gestita da una famiglia che alla terra dedica tutta la propria vita è che sono certificati BIO, che sono sostenibili perché non producono scarti, che producono olio con attrezzature altamente tecnologiche. Ma, dispongono anche di appartamenti per soggiornare in completo relax in mezzo alla campagna marchigiana.
L’azienda si trova nel Comune di Castignano, comune che poi abbiamo raggiunto per visitarlo. Piccolo comune arroccato, letteralmente, sui calanchi che caratterizzano questa zona e che tra le sue tantissime chiese addossate le une alle altre e i suoi vicoli stretti e tortuosi ospita ben due eventi particolarmente importanti e rinomati: il carnevale di Castignano, che affonda le sue origini nella notte dei tempi e il festival Templaria, festival dedicato ai Templari che a Castignano possono vantare antiche tradizioni.
Il pranzo è stato consumato all’Agriturismo il Gigante di Appignano del Tronto: frittino ascolano da sogno e primi piatti da leccarsi i baffi. L’agriturismo lo trovi qui
Nel pomeriggio, dopo il pranzo, puoi programmare di visitare Offida, inserito tra i borghi più belli d’Italia, dove svetta quasi sospesa Santa Maria della Rocca, ma pare che Offida abbia un sacco di altre sorprese da svelare tra cui un Carnevale tutto suo e un raffinato merletto Offidano
Dopo Offida tocca a Ripatransone, dove si trova il vicolo più stretto d’Italia. Lo sai che un vicolo per poter essere classificato come vicolo deve avere determinate caratteristiche? Ecco a Ripatransone c’è un vero vicolo che rispetta tutti i canoni richiesti, ed è il più stretto d’Italia per davvero. A Ripatransone però c’è anche uno dei piccoli teatri storici delle Marche in lista di attesa per essere candidati a Patrimonio Unesco
Dove abbiamo mangiato l’ultima notte e dormito
Agriturismo alla Solagna a Colli del Tronto: l’agriturismo offre gastronomia, prodotti tipici, cooking class, e pernottamento. Qui ho potuto assistere alla produzione a mano delle olive ascolane, ed è qui che ho scoperto che le olive per essere farcite con il gustoso ripieno di carne vanno aperte e denocciolate a mano.Un lavorone gigantesco, di cui ho approfittato facendomi preparare un chilo di olive ascolane ripiene da portare a casa
Elisa, la proprietaria che gestisce l’ospitalità ed Enrico suo marito e chef per l’agriturismo sono giovani e pieni di entusiasmo nel gestire l’azienda agricola che per lo più coltiva frutteti e oliveti. I frutti vengono anche trasformati in meravigliosi prodotti come ad esempio le marmellate (lo so, le marmellate sono solo quelle di arancia, e tutto il resto va chiamato confettura, ma a me piace chiamarla marmellata in generale).
La cena preparata da Enrico, è stata un tripudio di tradizione e prodotti tipici. Cena servita in modo elegante, ma soprattutto buona buona.
L’agriturismo alla Solagna dispone di camere e appartamenti per ospitare numeri di persone diversi e gruppi famigliari e di amici variamente assortiti.
Non si può non rimanere affascinati dalla cura e dall’impegno che Elisa ed Enrico mettono nella loro azienda e nel territorio.
3° Giorno
Dopo la colazione e il risveglio all’agriturismo, con al seguito il prezioso pacchetto di olive ascolane appena fatte da portare a casa, l’itinerario della giornata è dedicato alla scoperta di
- Cooperativa delle Case Rosse:
- il Tempietto di Sant’Emidio
- L’eremo di San Marco
- il Museo delle Mummie di Monsanpolo.
Tutte queste destinazioni visitate nel terzo giorno sono dislocate intorno alla Città di Ascoli Piceno. E sono state le giuste tappe per concludere l’itinerario inseguendo l’olio e le olive delle terre picene.
La Cooperativa delle Case Rosse è parte di un consorzio di lavorazione e trasformazione delle olive, affiancato anche da un agriturismo dove è possibile assaggiare piatti tipici, e dove ho scoperto la differenza fra le olive in Salamoia e le olive al Naturale come ti ho spiegato quando ho parlato di olive ascolane.
Il Tempietto di Sant’Emidio è una piccola perla incastrata letteralmente nella roccia a ridosso della città. Il luogo su cui è costruito il tempietto era luogo di catacombe romane e venne costruito come ringraziamento a Sant’Emidio, sepolto proprio in questo luogo, per non aver subito troppi danni durante un terremoto.
Il tempietto è molto caratteristico, ma in particolare, dentro al tempietto è possibile ancora vedere le antiche tombe romane.
Se sei interessato a visitare questo piccolo goiello che viene anche chiamato “Piccola Petra delle Marche” e non è sempre aperto, puoi contattare l’associazione Sant’Emidio nel mondo, che si occupa della manutenzione, aperture e visite nel Tempietto. L’associazione si trova proprio di fronte al tempietto e si può provare a suonare e farsi aprire, ma sicuramente meglio è mettersi in contatto preventivamente per concordare la visita.
Anche l’eremo di San Marco è un luogo incredibile, che si trova sul Colle San Marco, appena a Sud della città di Ascoli Piceno. È un posto incredibile: la sua struttura è talmente incastrata nella roccia da sembrare disegnata invece che reale. L’eremo di San Marco, tecnicamente è un romitorio, che se all’esterno si presenta nella sua veste spettacolare, all’interno è in grado di soprenderti ancora di più: dall’ingresso che racconta il passaggio di eremiti e templari si passa in una sala che è una grotta con il soffitto decorato da un fitto tappeto di piante pendenti con vista privilegiata sulla città di Ascoli Piceno.
Anche in questo caso, l’eremo non è sempre aperto e bisogno organizzare la visita in anticipo prendendo accordi con l’associazione Templari Oggi.
L’ultima tappa di questo itinerario fra Ascoli Piceno e la sua provincia è Monsanpolo dove ho visitato il Museo delle Mummie. No, tranquillə, le mummie che si trovano in questo museo non sono il prodotto di catastrofi o massacri avvenuti in tempi antichi, in realtà tutte le mummie ritrovate durante il restauro della Cripta della Chiesa di Maria SS. Assunta a Monsapolo, sono corpi mummificati in modo naturale, quindi senza che ci sia stato l’intervento umano, ma che si sono conservati attraverso processi naturali dovuti al microclima.
Questo processo naturale non solo ha consentito di conservare i corpi, ma anche permesso una buona conservazione degli abiti che permettono quindi di avere una visione privilegiata, attraverso gli abiti, della vita quotidiana degli abitanti delle marche dal 1600.
L’itinerario finisce a Monsapolo, il mio itinerario finisce qui, ma nelle Marche, lo sappiamo c’è anche tranto altro da vedere. Con queste tappe si possono esplorare luoghi meno battuti dalle folle e assaggiare tipicità, scoprendone le sorprendenti caratteristichie. Tipicità che spesso diamo per scontato, ma che invece richiedono passione e duro lavoro, ma chi l’avrebbe mai detto che le olive ascolane vengono denocciolate a mano facendo un’incisione che sembra un lavoro di incisione di precisione?
Se deciderai di ripetere il mio itinerario: fammelo sapere!
Sono curiosa di sapere quale tappa ti ha sorpreso di più
Articolo scritto in collaborazione con Copagri Marche, che mi ha invitato a provare questo itinerario in occasione di “Oleando nel Piceno”
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