Un ghiacciaio sta all’Islanda come la sabbia sta al mare. Il Vatnajökull, è il ghiacciaio più grande dell’Islanda ma detiene anche il titolo di ghiacciaio più grande d’Europa. Una passeggiata sul ghiacciaio è un’esperienza che ti mette a contatto con le potenze della natura che dominano l’Islanda: il fuoco e il ghiaccio.
Un’esperienza in Islanda non può prescindere da in incontro ravvicinato con un ghiaccio. I ghiacci e il fuoco sono gli elementi fondamentali di questa meravigliosa isola e quindi non ho potuto fare a meno di organizzare un’escursione che mi portasse a contatto con entrambi gli elementi.
Il Vatnajökull è il ghiacciaio più grande dell’Islanda ma anche quello più grande d’Europa, ma sotto di esso si sviluppa il più grande sistema vulcanico dell’Islanda il Grimsvotn volcano, un sistema vulcanico complesso e per niente dormiente. L’ultima grande eruzione si è svolta circa 18 anni fa e Sandra la nostra guida per la passeggiata sul ghiaccio ci ha detto che non si quando ce ne sarà un’altra ma loro, gli islandesi se l’aspettano.
Arrivati al Vatnajökull, quindi dopo aver percorso la maggior parte del nostro tour in Islanda, la notizia e la consapevolezza che stare in Islanda significa poggiare i piedi su un tappo di spumante che potrebbe esplodere da un momento all’altro, non fa più lo stesso effetto che fa appena sbarchi dall’aereo quindi la passeggiata sul ghiaccio che poggia su uno sistema vulcanico attivo e tenuto sotto osservazione passa decisamente in secondo luogo.

Trekking sul ghiacciaio con Glacier Adventure
Avevo pensato al mio incontro con il ghiacciaio con una visita alle strepitose e magiche grotte di ghiaccio, ma nel periodo della seconda metà di aprile, non era possibile, quindi Glacier Adventure, il tour operator locale al quale ci siamo rivolti ci ha proposto la passeggiata sul ghiacciaio.
L’escursione del trekking sul ghiacciao Vatnajökull comincia dal Hali Country Hotel, un hotel con un design molto particolare, dove Glacier Adveture fa base per la preparazione dell’escursione.
Sì perchè L’escursione va preparata nei dettagli: i ghiacciai sono ambienti pericolosi e per affrontarli bisogna avere la necessaria conoscenza del ghiaccio, delle sue caratteristiche e anche della geografia del ghiacciaio stesso. Bisogna riconoscere i segnali, capire le crepe, i crepacci, il meteo e anche le differenti consistenze del ghiaccio. I ghiacciai potranno essere considerati meno pericolosi dei vulcani ma non si possono affrontare senza una guida.
Hali Country Hotel
Devo spendere due parole sul luogo d’incontro dell’escursione l’Hali Country Hotel. Oltre ad essere un hotel posizionato molto bene per escursioni alle grotte di ghiaccio (in stagione), per le passeggiate sul ghiacciaio e per la stupenda laguna glaciale Jokulsarlon, questo hotel è anche un centro culturale e museale sul patrimonio culturale di questa zona dell’Islanda che per molto tempo è stata una zona rurale isolata dal mondo per via della posizione: l’Oceano da una parte, i vulcani, il ghiacciaio dall’altra. L’Hali Country Hotel è visibile e riconoscibile dalla Ring 1, la famosa strada che percorre tutto il perimetro dell’isola, perché sulla facciata che guarda verso la strada, la parete è costruita come se fosse lo scaffale di una libreria completa di libri.
Il centro è infatti dedicato allo scrittore Þórberg Þórðarson, nome impronunciabile e illegibile, che è nato proprio nella fattoria che si trovava qui dove ora c’è l’hotel e il centro culturale.
Trekking sul ghiacciaio: abbigliamento
Il clima su un ghiacciaio è imprevedibile, in Islanda è ancora più imprevedibile perché anche senza stare sui ghiacciai il clima è piuttosto bizzarro di suo. Per poter vivere bene un’escursione o un’esperienza è sempre necessario essere equipaggiati nel modo adatto: ogni ambiente richiede l’attrezzatura e l’abbigliamento adatto e non perché qualcuno abbia deciso che è meglio cosìm ma perché ci sono motivi oggettivi di sicurezza e benessere personale che non possono essere sottovalutati. É veramente da sciocchi pensare di affrontare un trekking qualsiasi con le scarpe da ginnastica: gli scarponcini non sono un vezzo, sono un dispositivo di sicurezza. Allo stesso modo è veramente impensabile affrontare un’escursione sul ghiacciaio senza seguire le linee guida che Glacier Adventure ti fornisce prima della partenza.
Abbigliamento da ghiacciaio
Nella zaino da viaggio ci eravamo portati dall’Italia i pantaloni da neve. Visto però che la giornata era piuttosto bella e non troppo fredda, abbiamo optato per indossare i pantaolini da trekking da cui ormai non mi separo più e che avevo comprato per il mio viaggio freddo-caldo in Kazakhstan. Sotto ai pantaloni avevo la calzamaglia che uso per sciare e sopra pile leggeroe giacca a vento da sci. La giornata era bella ma un po’ vento può essere delterio e patire il freddo sul ghiacciaio non è consigliabile. Come non p consigliabile essere impossibilitati a muoversi perchè troppo imbottiti, per questa ragione esiste l’abbialgiamento tecnico per permettere il massimo comfort climatico e di movimento.
Paracollo e soprattutto guanti.
Sui guanti e sugli scarponi Glacier Adventure insiste ed è irremovibile. I guanti sono necessari per proteggere le mani in caso di caduta.
Il ghiaccio diventa pericoloso come una lama di coltello ben affilato. Cadere sul ghiaccio senza guanti può essere davvero deleterio per le mani.
Calzature da ghiacciaio
Per finire scarponi da montagna: altro punto su cui Glacier Adventure è irremovibile.
Gli scarponi devono essere alti, alla caviglia, non devono essere scarpe sportive con il carro armato, devono essere scarponi alti sopra la caviglia.
La ragione è che devi indossare i ramponi e i ramponi per essere confortevoli e non provocare dolorosi sfregamenti sulla pelle delle caviglie devono coprire le caviglie.
Se non sei dotato di scarponi, la cosa più intelligente che puoi fare è chiederli a Glacier Adventure nel momento della prenotazione. Loro li noleggiano anche.

Trekking sul Vatnajökull: attrezzatura
Per camminare sul ghiacciaio non basta avere l’abbigliamento giusto, serve anche l’attrezzatura. Picozza, ramponi, imbragatura e caschetto. Al ritrovo presso l’Hotel Hali Country Hotel, Glacier Adventure consegna e misura i ramponi per tutti. I ramponi moderni sono modulabili, quindi vanno regolati in base alla misura delle scarpe. Il sistema di fissaggio è a nastri che vanno infilati, intrecciati e annodati sugli scarponi in modo particolare per evitare che di perderli.
Sandra è la nostra guida: biondissima e minuta, sistema i ramponi per tutti poi si mette alla guida di un mostro che sembra quasi impossibile che lei possa governare con il suo fisico così minuto.
Il pullman che ci serve per arrivare ai piedi del ghiacciaio è mostruoso, altissimo con gomme enormi. Per salire bisogna aiutarsi con un predellino, le gomme sono alte quasi quanto me ed è dotato di marce ridotte per poter affrontare la zona pietrosa che precede il ghiacciaio vero e proprio e che si è formato per via del movimento, ma soprattutto dell’arretramento del ghiacciaio.

Ai piedi di sua maesta: il ghiacciaio Vatnajökull
Con quel mezzo pazzesco abbiamo scollinato, guadato, siamo entrati in buche profonde, fenditure della terra, e Sandra ha lottato per inserire le marce ridotte e superare i punti più difficili. Tutto il terreno è una landa di ghiaia e acqua che scende dal ghiacciaio verso l’Oceano.

All’arrivo Sandra ci ha consegnato le picozze e le imbragature e ci ha insegnato come infilarci dentro quel groviglio di fasce di corda che servono per sicurezza per spiegarci come tenere le picozze, come portare i ramponi prima di metterli. Ci siamo incamminati verso il ghiacciaio attraversando un paesaggio pietroso e roccioso con rivoli d’acqua e pozze di acqua glaciale da attraversare.
Il fronte del ghiacciaio affonda si getta in una piazza di sabbia e cenere nera in parte occupata da un lago che diventa un fiume e sparge acqua ovunque dividendosi in piccoli ruscelli. Più ci avvicinavamo e più il Vatnajökull diventava immenso.
Prima di mettere i piedi sul ghiaccio Sandra ci ha spiegato come allacciare i ramponi, come camminare sul ghiaccio, a cosa fare attenzione e ovviamente di attenerci sempre alle sue indicazioni: scivolare in un crepaccio o vedersi il ghiaccio cedere sotto i piedi è proprio questione di un attimo. La bella giornata e il vento assente ci hanno dato una mano a goderci lo spettacolo.

Il mondo che si nasconde sotto un ghiacciaio
Lungo la nostra passeggiata Sandra ci ha raccontato quello che stava accadendo sotto ai nostri piedi. Il ghiacciao su quale stavamo puntanto i ramponi è solo la parte visibile di un mondo nascosto sotto uno strato di ghiaccio che può raggiungere spessori di 700 metri.
Sotto di noi fiumi, cunicoli e grotte. Un mondo che non si può definire sotterraneo, ma è come se lo fosse.
Che sotto al ghiaccio ci sia del movimento lo si vede anche dal fronte del ghiacciaio: dalla parete bucerellata come un groviera escono dei rivoli d’acqua ad ogni altezza
La calotta glaciale fa da tappo al cratere del vulcano, dentro al quale, sotto il ghiaccio, si nasconde un lago sotto-ghiaccio dovuto allo scioglimento del ghiaccio per via dell’attività geotermica del vulcano stesso. Sandra ci ha raccontato che quello che loro temono di più non è tanto l’eruzione in se per se ma è l’enorme quantità di ghiaccio che si scioglie in un colpo solo allo scoppio del vulcano che provoca allagamenti di devastanti.
Trekking sul ghiacciaio islandese: impressioni
Non era la prima volta che vedevo un ghiacciaio da vicino. Sono stata sul Monte Bianco e ho visto il ghiaccio sia da sopra che da sotto, in Val Veny, dove il ghiacciaio del Monte Bianco si getta nel laghetto del Miage. Sono stata su un ramo di un altro grandissimo ghiacciaio, il Briksdalsbreen il più grande ghiacciaio della Norvegia e il più grande dell’Europa continentale.
Tra questi tre enormi ghiacciai quello che notato sono i differenti colori e la compattezza del ghiaccio che forma figure completamente differenti.

Il ghiacciaio norvegese è di un azzurro intenso e la lingua di ghiaccio è molto frastagliata e si getta in una striscia sottile nel laghetto glaciale. Il ghiacciaio del Monte Bianco da sopra è di un bianco abbagliante, mentre da sotto il colore del fronte è grigio dei detriti della morena, con riflessi verdi, mentre il Vatnajökull non ha un colore definito. Le sue trasparenze si mescolano al nero in un colore melange dovuto all’enorme quantità di cenere che il ghiaccio sposta nei propri movimenti.
I movimenti del ghiaccio sono evidenti e riconoscibili nelle mucchietti di sabbia e cenere nera che si trovano sulla calotta dovute proprio ai movimenti del ghiaccio che si comprime e sposta sabbia e cenere ammucchiandola. Quando il ghiaccio si ritira rimane solo una piccola montagnina di finissima cenere nera.
Anche nei crepacci e nelle sculture che si creano dentro ai crepacci, dominano le striature nere della cenere, che nelle viscere del ghiacciaio assume colori che tendono anche all’azzurro.
Ad ogni ghiacciaio la propria caratteristica.
Sandra ci ha raccontato che nei tempi antichi il ghiacciaio era, come è ben comprensibile, un ambiente molto più ostico di quello che è adesso e che attraversare un ghiacciaio per far affari, vendere pecore, acquistare materia prime, poteva essere l’impresa di una vita.
Una leggenda racconta che un pastore, nel tentativo di attraversare il Vatnajökull, abbia perso una pecora in un crepaccio. Tornato a casa dopo molto, moltissimo tempo, qualcuno ha bussato alla sua porta per restituire la pecora smarrita. Come ti ho spiegato sopra, sotto al ghiacciaio esiste un mondo ed è un mondo fatto di gallerie, fiumi e cunicoli. La pecora ha trovato il suo cunicolo fortunato e vagando di passaggio in passaggio è riuscita ad uscire dalle viscere del ghiacciaio.
Decisamente una pecora fortunata, con una buona stella in cielo, alla cui vista anche il pastore rimase incredulo.
L’esperienza del ghiaccio in Islanda secondo me fa parte della comprensione del territorio dell’islanda stessa, non tanto per l’emozione di mettere i piedi sopra una tal creazione della natura, ma quanto per gli aspetti, le curiosità e le notizie che la nostra guida Sandra ci ha ragalato durante tutta l’escursione.
Come già detto l’ambiente ghiacciaio è estremamente pericoloso, sarebbe da imprudenti affrontarlo senza avere le giuste conoscenze, la giusta esperienza e la giusta attrezzatura per questo io mi sono affidata a Glacier Adventure che si è rivelata, attraverso Sandra, super professionale, molto competente e rassicurante.
Foto di copertina di Kopov58/Shuttertock
Questo post è stato scritto in collaborazione con Glacier Adventure che ci ha invitato a partecipare alla loro escursione per testarla e poterla raccontare.
I consigli e le opinioni espresse nel post sono frutto della mia esperienza diretta fatta durante il tour
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L’Islanda e nei miei sogni da prima del Covid, e per il momento non sono ancora riuscita a organizzare. In compenso però ci andranno mio fratello e la sua fidanzata il prossimo agosto, per cui gli passerò questo articolo.
L’islanda è sicuramente un sogno da realizzare. Ti auguro di andarci presto