Salina fa parte dell’arcipelago delle Eolie, ma amministrativamente è separata dalle altre isole sorelle di arcipelago. Mentre Lipari è il Comune che amministra se stesso, [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/vulcano/”]Vulcano[/ilink] , [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/panarea-molto-vip/”]Panarea[/ilink] , [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/stromboli/”]Stromboli[/ilink] , Alicudi e Filicudi, Salina riesce addirittura a dividersi in 3 comuni: Leni, Malfa e Santa Marina.
Oltre che per la diversa gestione ammnistrativa, Salina si differenzia per un altra caratteristica: l’aspetto.
Eolie: isole vulcaniche
Le Eolie non sono solo isole vulcaniche sono vulcani per lo più attivi (chi più, chi meno, chi più sonnolento e chi meno) e ne hanno tutto l’aspetto. Anche le la loro parte visibile è solo una parte dei coni vulcanici che sono immersi nel mar Tirreno, le caratteristiche visive che accomunano 6 delle sette sorelle è proprio la forma conica, il colore delle rocce, l’aspetto brullo e roccioso tipico dei vulcani.
Salina
Salina non è così. A Salina gli antichi coni sono addirittura due e l’aspetto generale è di un’isola incredibilmente verde. Due coni verdi e l’isola che nell’antichità che veniva chiamata Didime prorprio perchè ricordava i seni di una donna. Verde.
Tutta l’isola è verde di vigneti, di uliveti ma anche di piante di cappero.
L’isola di Salina ha una caratteristica unica che le permette di avere tutta questa produzione da vigne, olivi e capperi: è l’unica isola delle Eolie che ha una sorgente di acqua dolce. Questa caratteristica la rende talmente fertile da essere terreno adatto per la produzione di due prodotti veramente tipici: capperi e Malvasia.
La Malvasia
La Malvasia viene prodotta da un vitigno Corinto Nero introdotto nel 588 a.c. e sembra anche che il nome Malvasia derivi dalla località greca [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/monemvasia/”]Monemvasia[/ilink] . I grappoli vengono raccolti nella prima quindicina di settembre e messi ad appassire al sole in grandi terrazze per raggiungere la giusta gradazione zuccherina.
Capperi
I capperi di salina sono un presidio Slow Food. La raccolta del cappero e la lavorazione sono, passatemi il termine, lavori infami. I capperi devono essere raccolti a mano con la schiena piegata sulle piante e passati alla salagione che viene effettuata mettendo nelle botti strati di capperi e strati di sale, per poi venire travasati a mano giorno per giorno fino a completa salatura che si ottiene dopo un mese. La produzione del cappero ha subito un notevole calo di interesse, ma non mi riesce difficilce capire la ragione.
Questa isola, forse la meno vulcanica di tutte, all’apparenza deve eserciatare un fascino particolare se qui è stato girato uno dei film più conosciuti della storia del cinema Italiano. La spiaggia di Pollara è stata teatro delle scene più famose del Film “Il postino”. Purtroppo gli agenti atmosferici hanno ridotto hanno quasi completamente divorato la spiaggia rendendone possibile l’accesso solo via mare. Mi godo il panorama dall’alto, la tartaruga che sembra essere rappresentata dalle rocce che si tuffano in mare, sembra nuotare in un acquario. In realtà è proprio così: a parte i colori meravigliosi, la valle che accoglie l’abitato di pollara e tutto il bacino marittimo che si trova di fronte non è altro che la caldera di un vulcano sommerso. in realtà da quassù io sono sul bordo del cratere di un vulcano estinto moltissimi anni fa.
Arrivare a Salina è semplice come in tutte le altre Isole Eolie, i traghetti fanno scalo in be due punti dell’ISola: Rinella e Santa Marina.
A Rinella non c’è proprio nulla a parte l’approdo e una spiaggia di sabbia contornata da vecchie costruzioni aggrappate alla alla montagna. Le 4 costruzioni che si trovano in questa località sono per lo più di servizio all’approdo del traghetto.
Santa Marina, invece è un vero e proprio paesino carino, delizioso, silenzioso con le stradine strette che si tuffano nel mare. A Santa Marina, ci sono bar ed esercizi commerciali, e c’è il lago.
Il Lago, non è un lago anche se a prima vista potrebbe averne le sembianze, si tratta della vecchia Salina che dà il nome all’isola.
Non ho parlato di mare e spiagge, anche se siamo su un’isola, la vita balneare non era il tema principale di questa visita, ma con colori come quelli che ho visto la voglia di bagnare un dito in questo mare è proprio venuta.
L’autista riflette sul nostro programma e ci porta a Punta Scario.
La strada è quella che ci stava portando fino a Santa Marina. Non credo ai miei occhi quando mi affaccio dal muretto della strada e vedo quei colori meravigliosi che danno senso di freschezza.
Un’ora di tempo per godere della spiaggia di Punta Scario che è particoalrissima: è costituita da enormi sassi tondeggianti di colore bianco e nero. L’acqua che a vederla sembra fresca, è in realtà di una emperatura piacevolissima e tutti quesi sassi tondeggianti bianchi neri che si trovano anche in mare regalano riflessi inusuali.
La spiaggia è attrezzata, attrezzata per le proprie caratteristiche la capanna che funge da bar, noleggia materassoni altissimi per poter stendersi sulle pietre rotonde ed enormi della spiaggia.
Un’ora passa in fretta, quasi troppo ed è ora di tornare dall’autista. A Santa Marina dobbiamo prendere un altro aliscafo [ilink url=”http://www.sicily4seasons.com/”]Sicily4Seasons[/ilink] ci ha oragnizzato un’altra tappa, dopo aver assaggiato le granite più buone delle Eolie (io ne ho prese due) da Alfredo.
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